Industria 4.0 e Transizione 5.0

Industria 4.0 e Transizione 5.0 – 2024

Il Piano Transizione 5.0 sostiene investimenti globali in processi produttivi energeticamente efficienti e sostenibili, rappresentando un passo avanti verso l’industria 5.0. È un’evoluzione del Piano Transizione 4 0. Con una dotazione finanziaria di 6,3 miliardi di euro nel biennio 2024-2025, questa misura mira a potenziare la competitività delle imprese italiane promuovendone la digitalizzazione e l’efficienza energetica.

Anche per il 2024 e il 2025 le imprese possono fruire del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, secondo il modello “Industria/Impresa 4.0”. Ai fini dell’utilizzo del credito d’imposta, il D.L. n. 39/2024 ha introdotto l’obbligo di effettuare alcune comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È possibile predisporre ed inviare tali comunicazioni tramite il portale del GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Il credito d’imposta non è cumulabile con il credito di imposta Transizione 5.0, istituito dal D.L. n. 19/2024.

Il credito d’imposta per beni strumentali 4.0 è riconosciuto sugli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, secondo il modello “Industria/Impresa 4.0”, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. L’agevolazione spetta per gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2025 ovvero fino al 30 giugno 2026, a condizione che al 31 dicembre 2025 l’ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20% del costo di acquisizione.

il credito d’imposta è disciplinato dall’articolo 1, commi 1051-1063 e 1065, della legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020), come successivamente modificato dall’articolo 1, comma 44, della legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021).

Il credito d’imposta è disciplinato dall’articolo 1, commi 1051-1063 e 1065, della legge di Bilancio 2021 (legge n. 178/2020), come successivamente modificato dall’articolo 1, comma 44, della legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021).

Ai fini dell’utilizzo del credito d’imposta, il D.L. n. 39/2024, entrato in vigore il 30 marzo 2024, ha introdotto l’obbligo di effettuare alcune comunicazioni al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). Pertanto, mentre fino al 29 marzo 2024, il credito di imposta era riconosciuto automaticamente, dal 30 marzo 2024 il credito di imposta è compensabile solo previa comunicazione al Mimit.

Modalità e termini di invio della comunicazione sono stati definiti dal Mimit con decreto direttoriale del 24 aprile 2024.

Il credito di imposta non è cumulabile con il credito di imposta Transizione 5.0, istituito dal D.L. n. 19/2024.

Linee generali INDUSTRIA 4.0 (MISE)

Avvertenza:
La legge 27 dicembre 2019, n. 160 del 2019 – recante “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022” – ha operato una ridefinizione della disciplina degli incentivi fiscali collegati al “Piano nazionale Impresa 4.0” e, in particolare, di quelli concernenti gli investimenti in beni strumentali, in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e altre attività innovative e in formazione 4.0.

Nell’ambito di tale intervento, è stato previsto che le imprese che si avvalgono di tali discipline effettuino una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico. Tale comunicazione, si precisa, è funzionale esclusivamente all’acquisizione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico delle informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

Essa, pertanto, non costituisce condizione preventiva di accesso ai benefici e neanche, in caso di eventuale mancato invio, causa di diniego del diritto alle agevolazioni spettanti.

Coerentemente con le evidenziate finalità, si precisa che la comunicazione andrà inviata a consuntivo, vale a dire successivamente alla chiusura del periodo d’imposta in cui sono stati effettuati gli investimenti ammissibili alle discipline agevolative.

Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della suddetta comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto direttoriale di prossima emanazione.

A cosa serve

Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato.


Quali vantaggi

Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232) è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:

  • 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
  • 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
  • 10% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro.

La fruizione può avvenire a decorrere:

  • dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni, per gli investimenti in beni diversi da quelli “Industria 4.0”
  • dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, per gli investimenti in beni “Industria 4.0”.
  • Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali.

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